Molte donne in dolce attesa e neomamme si pongono le fatidiche domanda: se ho rapporti con il partner dopo il parto rischio di concepire? si può rimanere incinta mentre si allatta? Pillola o non pillola? Facciamo chiarezza!
Come funzionano gli ormoni dell’allattamento?
Il puerperio è quel periodo che inizia subito dopo l’espulsione della placenta e termina con la ripresa dell’attività ciclica ovarica; nella maggior parte delle donne che non allattano la prima mestruazione (capoparto) compare entro 40-50 giorni, mentre nelle donne che allattano la durata dell’amenorrea è maggiore.
Dopo il parto diminuiscono notevolmente i livelli di estrogeni e progesterone e aumenta la prolattina (già elevata a termine di gravidanza); gli alti livelli di prolattina mantengono soppressa l’ovulazione e, soprattutto, permettono la produzione di latte. Questo ormone viene a sua volta stimolato dall’allattamento al seno, in seguito alla sollecitazione meccanica del capezzolo ad opera della suzione del neonato.
Nelle donne che non allattano, venendo a mancare questa stimolazione, l’attività ciclica ovarica riprende dopo circa due settimane, seguono cicli potenzialmente ovulatori e quindi di possibile concepimento. Ciò non avviene nelle donne che allattano grazie all’azione soppressiva prima descritta della prolattina e, tanto più è prolungato l’allattamento al seno, tanto più tardiva sarà la prima ovulazione e tanto più frequentemente i primi cicli saranno anovulatori (ridotta disponibilità al concepimento).
Ricordo però che la nicotina può abbassare i livelli della prolattina, quindi neomamme attenzione: il fumo sia in gravidanza sia in puerperio può essere realmente rischioso, tant’è che tra le strategie contro la SIDS (“morte in culla”) è ribadita l’importanza dell’abolizione del fumo.
Strategie per non rimanere incinta mentre si allatta.
Esiste una strategia contraccettiva chiamata Metodo dell’Amenorrea da Allattamento (LAM- approfondisci sul sito del Ministero della Salute) che consiste nel rispondere prevalentemente a tre domande chiave:
- Le sono tornate le mestruazioni?
- Sta dando aggiunte o ci sono lunghi intervalli tra una poppata e l’altra?
- Suo figlio ha più di sei mesi?
In caso di risposta negativa a TUTTE E 3 le domande, le probabilità di restare incinta sono dell’1-2%.
Se la risposta invece risulta essere SI ad una QUALSIASI di queste domanda, la probabilità di incorrere in una nuova gravidanza aumenta ed è meglio prendere precauzioni.
Possiamo quindi considerare l’allattamento al seno come un metodo contraccettivo naturale solo se è in atto un allattamento esclusivo al seno e a richiesta del bambino che non abbia più di 6 mesi.
Si può rimanere incinta mentre si allatta artificialmente?
Nonostante l’allattamento al seno sia quella più consigliata, è noto come molte donne possano incorrere in difficoltà (pratiche, emotive o impedimenti lavorativi e di tempistica), e scelgano di allattare diversamente. In questo caso allora non esiste nessuna garanzia di contraccezione perciò dunque conti è consigliato di valutare altre opzioni contraccettive.
Come funziona con l’allattamento misto?
Esiste un’alternativa farmacologica ben accetta e validata: la pillola progestinica, nota anche come “mini-pillola”, contenente solo progesterone e altamente compatibile con l’allattamento al seno dal momento che il progesterone non interagisce negativamente con la prolattina. Si assume giornalmente come una “comune” pillola, già dalle 3 alle 6 settimane dopo il parto; unica diversità è il fatto che non bisogna fare interruzioni nell’assunzione della compressa, che quindi va presa anche durante i giorni di mestruazione. Come la pillola tradizionale, può indurre effetti indesiderati.
La pillola “classica” estro-progestinica è considerata sicura in corso di allattamento ma ne è consigliata l’assunzione dopo le prime 6 settimane dal parto e, ancor di più, possibilmente dopo i 6 mesi; gli estrogeni, infatti, inibiscono la prolattina e modulano quindi negativamente qualità e quantità del latte prodotto. Anello e cerotto, anch’essi contenenti estrogeni, vanno invece iniziati in corrispondenza del capoparto.
Ricordo inoltre che restano valide opzioni i “metodi di barriera” come preservativo e diaframma.
Questo è tutto è tutto quel che c’è da sapere sul “Rimanere incinta mentre si allatta”.
Resto a disposizione per eventuali chiarimenti e ricordate: lo strumento più potente per far sì che ogni donna si senta forte nelle sue scelte è L’INFORMAZIONE. Completa, a tutto tondo, obiettiva, sincera. Il puerperio è un periodo delicato: la gestazione non si conclude con la gravidanza e il parto, bensì continua con l’esogestazione, periodo cruciale in cui vengono messe in gioco le capacità genitoriali e di scelta. Nessuno, mamma, papà o bambino, deve sentirsi abbandonato: il supporto in queste fasi è di primaria importanza, e parliamo di supporto familiare e di personale competente, in modo tale da proteggere la fisiologia del processo di formazione nel nuovo nucleo familiare.
Un abbraccio a tutte voi, MammePoppins!
Elisa, Ostetrica