L’allattamento al seno è un percorso bellissimo per mamma e bambino. Si crea un legame molto forte e il latte materno è l’alimento migliore in assoluto che possa nutrire il tuo bambino.
Il latte è specie specifico, significa che ogni mamma produce il latte fatto ad hoc per il suo cucciolo: sarà fatto apposta per lui, con i nutrienti di cui necessita.
Come iniziare
In questo articolo vediamo insieme come prevenire alcuni problemi che si possono incontrare durante l’allattamento, soprattutto nella fase iniziale quando mamma e bambino devono abituarsi e prenderci la mano.
Qualche settimana di assestamento è del tutto normale, allattare è una cosa naturale ma noi umani abbiamo un pochino perso l’istinto, quindi all’inizio è normale che tu abbia bisogno di aiuto, puoi richiederlo ad un’ostetrica o alle consulenti dell’allattamento, che sicuramente sono le figure migliori per aiutarti, più che i parenti o le persone intorno a te.
Prevenzione
Vediamo insieme come prevenire e come curare le ragadi e gli ingorghi e cosa sono.
Le ragadi
Uno degli scogli più grandi dopo il parto e l’avviamento della suzione al seno sono le ragadi.
Sono dei taglietti, delle ferite, sul capezzolo che possono in alcuni casi arrivare a sanguinare.
Il neonato appena nato si attacca molto frequentemente al seno, il capezzolo della neo mamma che ha partorito il suo primo bambino non è abituato a questo e quindi può dar fastidio e un leggero dolore.
Questo è diverso dalla ragade che è un vero e proprio taglietto sul capezzolo che dà tanto dolore. Questa si forma il più delle volte perchè il neonato non si è attaccato bene al seno, nella corretta posizione e quindi ha rovinato il capezzolo.
L’unico modo per prevenirle è cercare di attaccare il neonato da subito correttamente. Puoi farti aiutare dalle ostetriche in ospedale.
Attacco corretto
Per un attacco corretto devi tenere il bambino in braccio e la sua pancia dev’essere rivolta verso la tua pancia. Il capezzolo in direzione della base del naso del neonato. E la cosa fondamentale è che il piccolo apra, spalanchi proprio, la bocca per prendere all’interno il capezzolo e buona parte dell’areola intorno. Se è attaccato bene il mento del neonato è molto vicino al seno.
Il Ministero della Salute da semplici ma dettagliate info in merito in un opuscolo creato molto bene e nello specifico ti spiega tante cose sull’allattamento.
Una volta che la ragade c’è, no panic!
Come curarle
Farà male, ma la prima regola è non smettere di allattare!
Se smetti si forma una crosta e quando riprenderai ad allattare sarà ancora più doloroso, oltre a rischiare che da quel seno non si produca più latte o non abbastanza. Anche se le ragadi dovessero sanguinare non succede niente se il piccolo ingoia un pochino di sangue insieme al latte.
Se hai tante ragadi puoi decidere di utilizzare le coppette in argento che potrebbero aiutare a cicatrizzare e ad evitare sfregamenti che irriterebbero ancora di più il capezzolo.
Un altro consiglio è quello di tenere il seno all’aria, quando sei in casa da sola non mettere il reggiseno così le ragadi cicatrizzano meglio.
Ci sono anche delle pomate oleose che si possono utilizzare per rendere morbido il capezzolo e aiutano la cicatrizzazione, sono pomate che non danno problemi se vengono ingerite dal neonato. Quindi non devi lavare il capezzolo prima di attaccare il tuo bambino.
Un altro ottimo cicatrizzante è il tuo latte! Alla fine della poppata fai uscire qualche gocciolina di latte che spalmerai sul capezzolo con il dito e poi lascia asciugare.
Ingorghi
L’ingorgo, invece, si potrebbe venire a creare dopo l’arrivo della montata lattea, quando alcuni dotti, che nel seno portano il latte verso il capezzolo e poi l’esterno, si ostruiscono. Questo può succedere perché il seno produce tanto latte e non viene svuotato del tutto durante la poppata.
In questo caso sentirai il seno duro, dolente, con dei veri e propri noduli che possono determinare all’esterno la cute arrossata. Quando è presente un ingorgo il neonato potrebbe avere difficoltà ad attaccarsi al seno, visto che è duro e i dotti sono ostruiti e potrebbe non fuoriuscire bene il latte.
Come curarli
Se dovesse avvenire ciò, prima di attaccare il bambino al seno, fai degli impacchi caldo umidi tenendo sul seno un asciugamano imbevuto di acqua calda. Il calore va a sciogliere il latte e uscirà più facilmente dal capezzolo. Puoi anche fare una doccia calda direzionando l’acqua proprio sul seno e massaggiarlo per svuotarlo un po’ manualmente.
Se dovesse essere tanto duro e gonfio e il neonato non riesce a svuotarlo in nessun modo, prova a fare la spremitura manuale, è una tecnica più dolce rispetto al tiralatte, che al contrario va a stimolare ulteriormente il seno che produrrà ancora più latte. Come prima cosa fai sempre gli impacchi caldi per sciogliere il latte e poi prendi il capezzolo tra pollice e indice e spremi per far uscire il latte. Vedrai che uscirà facilmente e sentirai sollievo!
Nel tempo, poi, il seno produrrà la quantità giusta di latte e il neonato crescendo aumenterà il suo fabbisogno nutritivo quindi in qualche modo la situazione si assesterà.
E’ importante risolvere l’ingorgo mammario per darti sollievo, ma anche per evitare che diventi una mastite, dove si ha una vera e propria infezione che dev’essere poi curata con degli antibiotici.
Alessia – La tua ostetrica
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