Pensate ad un paesino tranquillo in cima ad una collina, pensate ad un giorno speciale come il matrimonio della figlia del Sindaco e pensate di svegliarsi una mattina e trovare un sottomarino in piazza e per di più senza acqua, quindi arenato!
Già di per sè questo è assurdo e per di più il Capitano di questo sottomarino dichiarò guerra all’intero paese.
Guerra??!! Si avete capito bene…e per di più senza nessun motivo!
Il Capitano terrorizzò per giorni interi gli abitanti usando pasticcini come munizioni e colpendo tutti quelli che passavano: bignè e dolci dappertutto e contro tutti! Senza una spiegazione o un motivo!
“In nessuna delle guerre che ho combattuto c’era un reale motivo per attaccare. Eppure le abbiamo fatte lo stesso con grande soddisfazione. Il motivo è un dettaglio. Non ci si fa caso. La guerra la si fa… perché sì!”
Ma un giorno alla porta bussò una vecchietta ….
Un altro giorno una bambina… e così via!
Ogni giorno qualcuno si presentò dal Capitano per accompagnarlo in un percorso alla scoperta della felicità e dei sorrisi, dell’amicizia, dell’amore e della PACE!
Le cose che il capitano non pensava si potessero fare al posto della guerra, l’orribile guerra!
Era talmente contento di aver scoperto tutto ciò che nonostante l’arrivo di un’improvvisa chiamata alla armi, che tempo addietro lo avrebbe reso il Capitano più felice del mondo, decise di non partire e di non fare la guerra mai più: ora lui era dalla parte giusta, lui voleva la Pace!
Si tratta di un albo che molto delicatamente affronta un tema molto rude e difficile ma Vanessa Navicelli ha saputo parlare al cuore dei bimbi in modo semplice e diretto.
Ho avuto modo di fare due chiacchere con Vanessa e in quell’occasione mi ha tolto tre piccole (anzi grandi!!) curiosità:
Perché hai deciso di scrivere un libro sulla guerra?
Per far pensare e far desiderare la Pace!
Viviamo purtroppo in un’epoca di grande violenza. Così mi son chiesta: qual è uno degli aspetti principali della guerra? Risposta immediata: che è matta e surreale (nella sua violenza e nelle sue motivazioni). Così ho cercato un qualcosa che rendesse l’idea di “matto & surreale”. E mi è venuta l’idea di un sottomarino che si materializza all’improvviso nella piazza di un paese di collina. Certo, la mia storia, rivolgendosi ai bambini, è buffa e tenera, mentre la guerra decisamente non lo è.
Volevo raccontare che la guerra è follia e solitudine; un buco nero. Perché la violenza non risolve problemi, ma ne crea di nuovi. Mentre la Pace è cooperazione, amicizia, accoglienza, libertà e possibilità di sorridere; un arcobaleno, insomma!
E anche che, quando ci accorgiamo che la nostra vita ha sbagliato rotta, possiamo cambiare direzione e ricominciare. In qualsiasi momento. Ma bisogna lasciarsi aiutare anche dagli altri, non si può far tutto da soli; ogni tanto, bisogna lasciare che il Prossimo ci si avvicini.
Ho voluto fortemente che esistesse anche la versione inglese di questo libro (A Submarine in the Village), perché penso sia importante e utile per i bambini avere la possibilità della doppia lettura, italiano e inglese – a scuola e non solo –.
Quale è stata la domanda da parte di un bimbo che ti ha messo più in difficoltà su questo libro?
C’è una domanda a cui, in effetti, è stato parecchio complicato rispondere.
“Le persone vere fanno davvero la guerra senza motivo?”
Risposta ai bambini. I motivi sono principalmente due: i soldi e il potere.
Spesso succede così, vi faccio un esempio: mettiamo che io ho una bella casa e un bel giardino, ma tu hai anche una piscina e un frutteto. Io li voglio. Ma non mi interessa chiederteli, o condividerli, o provare a capire da te come posso fare a costruirmeli anch’io; io li voglio e basta, così ti faccio la guerra e poi, se ti batto, tu muori e io me li prendo.
È un modo stupido (oltre che molto cattivo) di agire, vero?
Vale la pena fare del male a qualcuno, rovinargli la vita per delle cose materiali? La risposta dovrebbe essere no. Ma molti non lo capiscono. Ecco perché io (e non solo io…) dico che le guerre sono insensate.
E quella che ti è rimasta nel cuore?
Ce ne sono tante. Il modo in cui i bambini hanno accolto questa storia è strepitoso. Li incontro nelle biblioteche, nelle scuole e… giuro, vorrei filmarli tutti! Perché non ci sono parole a sufficienza per raccontare il modo tutto speciale in cui vedono le cose, in cui mi raccontano la mia storia da punti di vista che io (che sono l’autrice!) avevo sottovalutato. E le domande che fanno, l’attenzione, la dolcezza… Mi sono ritrovata innamorata cotta di tutti i bambini che incontro. E mi sono ritrovata a pensare che se restassero così, anche da adulti, il mondo non avrebbe problemi.
Quasi sempre mi chiedono come mai ho deciso di usare per il mio protagonista, il capitano, un’esclamazione strana come “Bubbole!”
È una parola che quasi tutti i bambini scoprono grazie a questo libro. E quando la sentono le prime volte, succede esattamente quello che speravo: piace tanto, ci si divertono, li fa ridere e la ripetono all’infinito.
Sarebbe così bello un mondo in cui i bambini (almeno loro…) usassero solo esclamazioni buffe e tenere. Sarebbe un mondo gentile.
Un sottomarino in paese di Vanessa Navicelli- 9 euro
Sempre della stessa autrice ho già avuto il piacere di recensire Mina e il GuardaLacrime
E non perdetevi questo fantastico video per festeggiare i 2 anni del libro!