Con entrambi i miei bimbi ho deciso di seguire uno svezzamento tradizionale, nonostante in tante mi abbiano consigliato di seguire l’autosvezzamento.
Ma perché la scelta di seguire lo svezzamento tradizionale?
Devo essere onesta e dirvi, in tutta franchezza, che non ho voluto seguire l’approccio dell’autosvezzamento per timore di rischio soffocamento. Lo so, chiamatemi pure “ansiosa”, ma lo svezzamento tradizionale mi dà più tranquillità in questo senso.
Chi mi segue sa che Giacomo non si fa certo pregare per mangiare, divora qualsiasi cosa gli si metta davanti, è una buona forchetta insomma. Il problema sta nell’approccio vorace che ha verso il cucchiaino: ingurgita, più che gustare e questo lo porta a non gestire bene il cibo in bocca. Le poche volte che gli ho concesso di assaggiare qualcosa dai nostri piatti è stato un fallimento totale. Questo perchè anche il pezzetto (a mo’ di ostia) di formaggio gli è andato di traverso fino a provocargli il vomito. Insomma, Giacomo non è proprio il bambino con cui si può sperimentare l’autosvezzamento. Non voglio vederlo strozzarsi con il cibo e perdere 10 anni di vita facendo manovre di disostruzione imparate e fatte (grazie a Dio) solo su bambolotti.
Omogenizzati e fattore tempo
Se poi aggiungiamo che con due bimbi, il tempo sembra non bastare mai, converrete con me che l’uso degli omogenizzati, nello svezzamento tradizionale semplifica di gran lunga la vita. E io, ammetto francamente care amiche mamme sono per il “fast-food”.
Fast-food vuol dire junk-food?
Lo svezzamento che ho proposto ai miei bimbi non prevede tabelle di marcia rigide, non seguo quindi una lista consequenziale di alimenti, è invece molto flessibile. Se ho tempo, amo cucinare per i miei figli e amo farlo dalla A alla Z; ma, se non ne ho, non disprezzo le soluzioni più comode sopratutto quando vado di fretta o sono fuori casa.
Ci sono giorni infatti dove tutto fila liscio e ho il tempo di cucinare verdurine, pesce e tutto ciò che di più salutare esista, ma altri dove non ne incastro mezza e mi ritrovo con un piatto pronto in tavola. Potrò mica darlo anche a Giacomo?
Per non parlare del sale. Noi odiamo mangiare scondito, lo so, non ditemelo. So perfettamente che il sale è già contenuto negli alimenti e quindi non serve aggiungerlo, ma che vi devo dire? A noi piace mangiare saporito!
Quindi svezzamento tradizionale perchè?
Praticità ed equilibrio sono il mio forte, ma anche ricerca di prodotti rassicuranti e controllati. Ecco perché ho iniziato a leggere forum eopinioni alla ricerca di un prodotto di cui fidarmi e magari biologico.
Quindi volete sapere come procedo per la pappa di Giacomo?
Cerco sempre di avere del passato di verdura pronto (quello provo a prepararlo prima per poi surgelarlo in monoporzioni), quando non riesco uso omogenizzati di verdure, poi aggiungo l’omogenizzato di carne, di pesce o di formaggio, arricchisco con un filo di olio e completo con una crema (mais o tapioca che è la sua preferita) o una pastina piccola. (molto piccola per ora!)
Conclusione
Così ho trovato il mio equilibrio che non solo non mi complica la vita, ma mi da anche tranquillità. Non ho la presunzione di dire che sia l’unico metodo infallibile e che tutti devono assolutamente fare come faccio io. Ricordatevi infatti che ogni bambino è a sé e se per Giacomo ho reputato che lo svezzamento tradizionale fosse la strada più sicura da provare, per altri bimbi non vale la stessa regola.
Ecco alcune queste semplici regole che mi hanno consigliato e con le quali mi trovo bene:
1- Mai far mancare il latte: lo propongo sempre alla mattina, un po’ al pomeriggio per merenda e a volte anche la sera prima della nanna;
2- Niente latte vaccino fino ai 12 mesi
3- Variare le proteine della carne del del pesce e del formaggio senza mai esagerare;
4- Niente sale;
5- Niente bevande zuccherate
La vostra Magne.