[post in collaborazione con Humana]
Care amiche mamme, non voglio sembrare blasfema ma voglio solo farvi ridere con me per quello di cui mia figlia è stata convinta per un bel po’ di tempo: lei pensava seriamente che esistesse Santa Melatonina. Non ridete, vi prego!
E penso vi farà ancor più ridere la mia risposta alla domanda “mamma, ma chi è Santa Melatonina?”.
Sì, perché non ho potuto resistere alla tentazione di dirle che è la salvatrice di tutte le mamme o, per lo meno, è stata la mia salvatrice della patria. La salvatrice delle mie corde di violino, i miei nervi.
Il sonno in fin dei conti è un’esigenza fisiologica di tutti: grandi e piccini. Dormire bene e a sufficienza è di vitale importanza per tutte le età.
Ora, scherzi a parte, so bene che non diventerò devota alla sig.ra Melatonina, ma so anche bene che le serate e nottate in cui mi ha salvata sono state centinaia.
Per mesi e mesi mi è sembrato di combattere contro i mulini a vento, mi è sembrato di aver a che fare con un esserino che, per quanto piccolo e indifeso, aveva la capacità di azzerare me, le mie energie, la mia vita di coppia.
Sono andata avanti a lungo con la pessima convinzione che fosse tutto “normale” (ed effettivamente la mia Carlotta era ed è più che normale) e con la paura di chiedere aiuto e consiglio alla pediatra per quello che io definivo un “non-problema”, ma la cosa peggiore è che quel non-problema stava diventando più grosso di me perché dover affrontare una giornata lavorativa, le solite faccende domestiche, i più comuni pensieri di una mamma e di una moglie e dover poi passare almeno (sì, ripeto: almeno) due ore di tempo per far addormentare la mia bimba, stava diventando alquanto snervante.
Niente di tutto ciò era normale. Sopportabile sì, ma non normale.
Le ho provate tutte
Inizialmente la mia ricetta era composta unicamente da pazienza, l’ingrediente basilare, poi sono passata ai metodi “strong” e ho provato con il metodo Estivill un po’ personalizzato (dico personalizzato perché le poche volte che ho provato a “fare la dura”, Carlotta si è indotta il vomito, diventava cianotica e tanto altro e io non me la sono più sentita di andare avanti imperterrita sia perché mi spiaceva per lei, sia perché diventava ancora più snervante per me; il mio intento era proprio quello contrario: volevo solo rendere le mie serate meno tese e il suo addormentamento “meno infinito”), poi sono tornata indietro e ho tentato con la nanna-insieme nel suo lettino o nel lettone…
Alla fine, dopo l’insuccesso di tutti i tentativi fatti, ho provato a parlarne con la pediatra e mi ha parlato del Melamil (@Humana)…perché alcuni bambini possono essere soggetti a un sonno irregolare proprio perché il loro organismo produce bassi livelli di melatonina, a causa della “immaturità” della ghiandola pineale che la secerne.
Ma cos’è la melatonina?
La melatonina è l’ormone che regola il ciclo sonno-veglia, suggerendoci quando è giunta l’ora di andare a dormire e quando è ora di svegliarci.
All’inizio non volevo provare perché mi sembrava di rendere dipendente mia figlia da una sostanza e mi faceva sentire un po’ una mamma in difetto, incapace di insegnarle l’addormentamento. Sì, perché magari quello era uno dei miei tanti compiti di mamma e lei non ne aveva nessuna colpa.
Poi ho provato, abbiamo mantenuto la nostra routine serale, ma “sono rinata”: le due ore si sono magicamente ridotte a 20 minuti.
Detto questo, non voglio che questo articolo sia una sponsorizzazione della melatonina e non voglio nemmeno che sembri che io la venda come sostanza magica che risolverà tutti i vostri problemi, ma voglio solo che le mamme nella mia stessa situazione siano meno titubanti nel chiedere supporto al pediatra e meno timorose nell’utilizzarla qualora sia veramente necessaria.
Certo, fate tutti i tentavi opportuni per capire se si può risolvere in altro modo, ma se vedete che la vostra battaglia risulta troppo simile a quella di Don Chisciotte…beh, allora valutate.
Pensate che a lei bastava una dose inferiore alla dose minima consigliata e lei si addormentava in poco tempo. Quello che ho notato è che, a lei che non riesce a tenere ferme braccia, gambe e pensieri nemmeno sdraiata nel letto, serve per distendere i nervi e a rilassarsi.
Ovviamente sempre incredula, sono arrivata a pensare fosse tutto solo dato dal caso e ho provato con l’effetto placebo, ma niente di che…si ritornava alle solite serate snervanti.
Quindi care mamme, sappiate che è sempre meglio parlare e chiedere consigli pur di preservare la vostra salute mentale e il vostro tempo di coppia.
Vostra FurbyPoppins