Non è semplice trattare l’argomento “immaginazione” partendo dalla prospettiva montessoriana, poiché questo argomento è sempre stato oggetto di numerose discussioni tra i più importanti pedagogisti.
Siamo sempre stati abituati a dare importanza alla creatività e all’immaginazione e non dobbiamo mettere in discussione tutto quello a cui abbiamo sempre creduto, ma possiamo però provare a vedere le cose anche da un altro punto di vista, quello montessoriano. Poi ovviamente siamo liberi di condividere o meno.
Partiamo da una frase del libro “Il segreto dell’infanzia” (M. Montessori):
<<Il bambino deviato ha una diminuzione dell’intelligenza, ove l’intelligenza è fuggita verso il mondo delle illusioni ma anche in altri casi, dove al contrario è più o meno repressa e spenta nello scoraggiamento.>>
Con questa frase viene messo in evidenza il peso delle disillusioni e delle “fantasticherie” presenti nella testa dei bambini.
Maria Montessori classifica le “fantasticherie” come “deviazioni”, le quali sono in grado di rallentare lo sviluppo dell’intelligenza, poiché creano le cosiddette “barriere psichiche”. Queste barriere agiscono come un velo che copre la mente del bambino non permettendogli di percepire la realtà come tale.
Senza addentrarci troppo nel complesso tema delle fughe e delle barriere psichiche, possiamo semplicemente dedurre che Maria Montessori non apprezzasse le bugie e i racconti irreali inventati dagli adulti per rendere i bambini obbedienti o addirittura per spaventarli e indurli a non assumere determinati comportamenti. Credeva che certi racconti surreali sviluppassero nel bambino delle paure inconsce.
Essere invece ancorati alla realtà, senza raggiri o bugie, seppur inerenti al mondo della fantasia, permette ai bambini di trasformare le proprie paure in prudenza.
Non sempre è scontato per il bambino capire la differenza tra realtà e immaginazione.
Per Maria Montessori NON è infatti necessario preconizzare i tempi e condurre il bambino fin dai primi anni di vita nel mondo dell’immaginazione. Bisogna prima aspettare che il bambino consolidi una corretta percezione della realtà.
Ai bambini piacciono tanto le storie di fantasie però…
È vero, i bambini amano alla follia le storie di fantasia che spesso gli raccontiamo e il momento della lettura è un momento sacro ed è da rispettare.
Spesso sono proprio loro a inventare le storie e mettere in moto l’immaginazione.
Questo processo però, secondo M. Montessori accade proprio perché noi immergiamo i bambini in questo mondo fantasioso. Siamo noi che sviluppiamo in loro la passione per il surreale e lo straordinario.
Il bambino invece, specialmente nei primi anni di vita, ha bisogno di concretezza, di esplorare la realtà che lo circonda senza travisarla in altro. È attratto specialmente dalle cose reali, concrete.
Il mondo fantastico lo farà sognare quando sarà più grande, ma da piccolo è meglio che si concentri su altro.
Secondo M. Montessori, per evitare che il mondo reale e l’immaginario si confondano (cosa che spesso accade), la realtà deve essere percepita come tale.
Allora niente libri?
Questo non vuole dire che il bambino debba esser tenuto alla larga da libri e racconti fantastici…
Assolutamente!
Possiamo però prediligere storie e libri che parlano dell’universo che circonda il bambino, della routine quotidiana. Abituarlo quindi a situazioni realistiche: avventure su personaggi umani o su animali nel loro ambiente naturale. Una volta che il bambino avrà un contatto diretto con la realtà più approfondito, potrà affrontare anche altri tipi di libri.
Pareri interessanti
Ci sono dei pareri estremi, ma allo stesso tempo interessanti, come quello di Charlotte Proussin, educatrice montessori AMI la quale sostiene che certi racconti per bambini facciano parte del nostro patrimonio culturale, e che in origine non fossero stati scritti per i bambini. Alcuni di questi inoltre possono trasmettere in loro paura e ansia. E, pensate un po’… ritiene, per esempio, che non sia necessario far credere che Babbo Natale esista; è vero sono storie che piacciono, ma se affermiamo con i bambini che sono storie reali, mentiamo.
Ma perché questo parere?
“Chi si diverte a raccontarle?”. Essenzialmente per primo, chi le racconta, ma queste credenze turbano la percezione della realtà e quando il bambino realizza che sono leggende, ne rimane deluso.
Alternative?
Charlotte Proussin propone dunque un’alternativa: non rinunciate al racconto su Babbo Natale, ma presentate queste tradizioni come storie di fantasia che vengono raccontate in occasione di fatti reali, come il Natale.
Aiutare il bambino ad avere una buona rappresentazione della realtà è questione di rispetto nei suoi confronti.
Per concludere è giusto dire che Maria Montessori non è mai stata contro il mondo dell’immaginazione a prescindere (cosa di cui, invece, è stata sempre accusata) ma, al contrario, ritiene che la fantasia rappresenti un elemento prezioso poiché permette di rappresentare ciò che ancora non si conosce. Si tratta piuttosto di non preconizzare i tempi e di consentire al bambino un contatto reale con ciò che lo circonda, in modo che lo sappia padroneggiare.
Nei primi anni di vita, sarebbe ottimo sostituire l’immaginazione con la creatività, la quale permette al bambino di padroneggiare il materiale con cui entra in contatto per poter creare un progetto che si trasformerà poi in arte pura!
E magari vedremo in un prossimo articolo che cosa rappresenta la creatività e come permettere al bambino di essere libero di creare!
Buona lettura.. alla prossima!!
Chiara Atzori- Montessori method