I preparativi di Natale in Repubblica Dominicana partono già da metà ottobre.
Iniziano a comparire sugli scaffali dei supermercati le prime decorazioni, i primi alberelli e dal 1° di novembre il ruolo principale è tutto solo loro.
Anche le strade e le case si vestono di Natale, con decorazioni e luci a risplendere e colorare ancora di più il paesaggio.
Il Natale qui è molto sentito, anche se vi assicuro che vedere Babbo Natale col cappello di pelo mentre sei in infradito sulla sabbia fa decisamente impressione.
I dominicani iniziano a raccimolare qualche risparmio ormai da mesi per poter pensare ai regali e a realizzare il pranzo tipico di Natale con maiale arrosto, riso e birra a volontà. Anche i datori di lavoro pagano una mensilità extra ai dipendenti proprio in vista del Natale.
Il piatto tipico è, come dicevo sopra, il maiale al carbòn: maiale alla brace infilzato intero su grossissimi spiedi e cotto poi direttamente sul fuoco. A me fa decisamente impressione, ma è la loro tradizione e lo adorano! Nel periodo natalizio si vedono maiali cotti ovunque! Tutto rigorosamente accompagnato dall’immancabile riso, platano e birra.
Ovviamente il Natale è passato in famiglia e con i parenti più cari…ecco perché, per noi stranieri immigrati, il Natale ha spesso un retrogusto ancor più nostalgico.
Riuscire a entrare nel clima natalizio è veramente difficile.
Per noi l’attesa del Natale è sempre stata accompagnata dall’arrivo del freddo e non arrivando mai qui il freddo, a volte arrivi al 25 dicembre senza esserti resa conto di che data sia.
Oltretutto, vivendo lontano dalla famiglia e dagli amici, è come se non avessi persone a cui rivolgere le attenzioni e questo ti allontana ancora di più dal mood natalizio.
I primi anni in cui vivevamo qui a Sosua per noi il Natale ha voluto dire trascorrere la giornata in spiaggia e farsi le foto col cappellino natalizio.
Vuoi vivere ai caraibi e non farti la foto in costume con il cappello rosso e il pelo e una fetta di pandoro? Ma nulla di più.
Da quando è nata Priscilla stiamo riscoprendo un po’ il Natale, la magia delle decorazioni, di Babbo Natale e dei regali, e del godersi la famiglia e gli affetti. La parte complicata è coordinarsi con parenti e amici a 12 mila km di distanza.
Già da ottobre di inizia quindi a mandarsi messaggi su cosa serve, cosa vuole la bimba e cosa ha chiesto a Babbo Natale.
Già perchè la distanza obbliga ad organizzarsi per tempo. Anche per Natale.
Per far arrivare qui le cose dall’Italia senza spendere un salasso noi usiamo uno spedizioniere che invia una nave container al mese. Si può così spedire uno o più pacchi che viaggi nel loro container ma tra il ritiro da casa dei nostri parenti, il viaggio in mare, lo sdoganamento e la consegna a casa nostra, ci vogliono almeno 7 o 8 settimane.
Insomma un bel traffico.
Però quando arriva il pacco, qualsiasi sia il periodo, è una festa. Se poi arriva in prossimità del Natale, è come se ti consegnasse a casa un po’ di quel calore o profumo di casa che spesso vivendo all’estero, ti manca soprattutto in corrispondenza delle festività.
Una cena del 24 o un pranzo del 25 dicembre insieme agli amici incontrati qui completano i festeggimenti. E ovviamente decine di videochiamate skype o whatsup per darsi un abbraccio virtuale con chi invece è in Italia.
E voi invece come festeggerete?!
Flavia