Come saprete sono diventata mamma Bis da poco tempo e, avendo passato con Gioele parecchi momenti difficili, ero preparata al peggio.
E con “peggio” intendo: coliche, dischezia (ossia l’immaturità intestinale tipica dei neonati con conseguente stitichezza), pianti isterici e via dicendo…
Ma se c’era una cosa tra queste che veramente ho temuto per tutta la gravidanza e che ho pregato non accadesse, era l’idea di fare tante, troppe notti in bianco.
Estenuanti ore passate a cullare avanti e indietro un neonato che non ha la minima intenzione di dormire, mentre io sì.
Con Gioele queste notti in bianco sono state talmente tante che io e il marito eravamo diventati due zombie, finché non ho introdotto una routine della nanna, convinta però che questa cosa fosse qualcosa da proporre ai bambini, non ai neonati.
Invece mi sbagliavo!
La routine della nanna bisogna impostarla da subito.
Condividendo questa mia preoccupazione con ostetriche, amiche mamme, nonne e chiunque potesse dirmi la sua, tutti quanti mi hanno consigliato di istituire una routine della nanna sin dai primi giorni di vita di Giacomo, questo perché i neonati sono personcine abitudinarie e garantendogli una sequenza di attività, imparano a riconoscere i momenti differenti della giornata.
Ecco quindi cosa mi hanno insegnato e come ho quindi impostato la routine della nanna per Giacomo.
Bagnetto serale
Il Bagnetto andrebbe fatto prima dell’ultima poppata, così che il bimbo inizi a rilassarsi.
All’interno della vaschetta, con acqua calda intorno ai 37°C, si può sciogliere dell’amido che aiuta a nutrire la pelle del piccolo.
Il piccolo va lavato con un sapone dedicato, come il Johnson’s Baby bagno delicato , studiato proprio per la pelle dei più piccoli, per non aggredire ma nutrire la loro pelle in profondità.
La maggior parte dei neonati ama l’acqua perché ricorda l’utero della mamma, vedrete quindi quanto questo rituale vi aiuterà nel farlo dormire! Se volete poi, potete aumentare questo rilassamento mettendo delle musiche dolci di sottofondo. Giacomo adora Enya ad esempio.
Il Massaggio con fragranze delicate
Dopo il bagnetto, per proseguire una routine della nanna efficace fate seguire un massaggio delicato su tutto il corpicino. Questo rituale è fondamentale non solo per rilassarlo ulteriormente.
Sapevate infatti che la pelle di un neonato si disidrata tre volte più velocemente di quella di un adulto? Questo succede perché è molto più sottile, le sue cellule infatti sono più piccole e debolmente legate le une alle altre; allo stesso tempo però riesce ad assorbire i nutrienti molto rapidamente, quindi idratarla con prodotti specifici è davvero importante.
Non pensate poi che l’olio o la crema che usate debba necessariamente essere inodore, tutt’altro.
Una buona fragranza dolce e delicata aiuta ulteriormente a raggiungere l’obiettivo del loro rilassamento!
Le fragranze i e i profumi, piacevoli e familiari, migliorano l’umore dei bimbi, lo calmano e lo aiutano a rilassarsi. Potrete scegliere quali oli utilizzare: quelli naturali sono pregiati perché sono oli puri e dermocompatibili, mentre gli oli minerali (alcuni, non tutti) sono caratterizzati dalla loro eccellente compatibilità con la pelle, e noti per le loro proprietà idratanti e protettive. Hanno anche un’elevata capacità detergente.
Una raccomandazione per il massaggio, controllate di avere le mani ben calde!
Ninna nanna
Alla fine del massaggio, si veste il piccolo con un pigiama caldo e comodo e finalmente gli si da il latte.
Dopo averlo tenuto in posizione retta per permetterli di fare il ruttino e di iniziare bene la digestione, lo si può mettere nella sua culletta. Non dimenticate però di cantargli o di sussurrargli una dolce ninnananna.
Tante mamme pensano che i neonati non ne abbiano bisogno perché non capiscono le parole, ma in realtà non serve che capiscano il significato. Ciò che è importante per loro è che sentano la calma dal tono della nostra voce. Non capiranno le parole che diremo, ma certamente percepiranno il luogo dove sono, che siano le braccia di mamma, di papà o nella culla. La ninna nanna è la chicca finale, necessaria per un’efficace routine della nanna. Solo cosi cadranno dolcemente nelle braccia di Morfeo.
La mia esperienza con Giacomo?
Niente a che vedere con quella di Gioele, certo un paio di notti più “difficili” non posso negare ci siano state, ma dovute ai famosi “scatti di crescita”. Ma di questo ve ne parlerò in un altro articolo.
Giacomo, grazie alla routine della nanna impostata dai primi giorni di vita, ha davvero imparato a riconoscere la nanna della notte molto facilmente, segno che tutti i consigli ricevuti sono serviti!
Se quindi volete dormire… non trascurate la routine della nanna, ma impostatela sin dal ritorno a casa dall’ospedale!
La vostra Magne
Post in collaborazione con Johnson&Johnson (https://www.johnsonsbaby.it/)