La sua vita
Keith Haring nacque a Reading, una cittadina della Pennsylvania, negli Stati Uniti, il 4 maggio 1958.
Suo papà faceva il disegnatore di fumetti e il piccolo Keith passava tanto tempo ad osservare i suoi personaggi prendere vita. Perciò gli venne il desiderio di disegnare dei personaggi particolari e divertenti. Affascinato da questo, chiese ai suoi genitori di iscriverlo alla Ivy School of Professional Art di Pittsburgh, un’ importante scuola d’arte.
Fece la sua prima mostra a Pittsburgh insieme ad altri. Vinse anche un concorso scolastico di disegno che gli permise di pagare le spese per l’iscrizione all’Università.
Dopo la scuola decise di sperimentare la sua personale forma d’arte, di conoscere persone ed esplorare il mondo e conosce molti artisti. Ma Pittsburgh era troppo piccola per lui, così si trasferì a New York, per iscriversi alla School of visual art (l’Università di arti visive).
Keith Haring era attratto dal graffitismo e disegnava sugli spazi pubblicitari vuoti della metropolitana di New York (tra il 1980 e il 1985), che divenne, come diceva lui, un «laboratorio» pubblico dove sperimentare infinite soluzioni grafiche. Disegnava con il gesso bianco su fondo nero.
IL MURO DI BERLINO
Nel 1986 Keith Haring dipinse un murales di 300 metri sul Muro di Berlino.
Dipinse una lunga catena di omini stilizzati, uniti per mani e piedi. Voleva portare un messaggio di unione e fratellanza tra i popoli, mentre il muro divideva Germania est e Germania ovest. Ha usato i colori della bandiera tedesca: il giallo come fondo, il rosso e il nero per le figure.
COME RICONOSCIAMO LE SUE OPERE?
Keith Haring disegnava con uno stile semplice personaggi stilizzati come bambini, cani, angeli, mostri, televisori, computer, figure di cartoon e piramidi. Usava colori molto vividi e accattivanti. Si riconosce per la spessa linea di contorno ridotta all’essenziale che circonda le figure. La sua arte porta messaggi semplici e chiari che riguardano diversi temi scottanti della sua epoca, quali il capitalismo, il razzismo, l’ingiustizia sociale, il riarmo nucleare, la droga. Non mancano l’amore, la felicità, la gioia. La combinazione delle figure ripetute su grandi spazi crea l’effetto un motivo ornamentale e il senso del movimento è dato dai trattini attorno alle figure.
L’ARTE PER TUTTI
La sua filosofia può essere riassunta con due parole: “popular art”, un tipo di arte che deve essere per tutti. Keith Haring voleva che chiunque potesse godere della sua arte. Alcuni amici lo rimproverano per la facilità e la naturalezza con cui si offriva di disegnare gratuitamente sulle magliette dei bambini che lo fermavano per strada e sui motorini dei suoi fan, spargendo i propri meravigliosi omini nel mondo, senza chiedere nulla in cambio.
ADESSO PROVA TU
Ora prova a creare la tua opera d’arte: prendi un foglio da disegno nero, stampa e ritaglia i singoli omini di Keith Haring presenti in queste immagini che ti lascio qui sotto, scegli le tue preferite e incollale sopra il foglio nero cercando di incastrarli in modo da creare il tuo quadro “Haring”. Se vuoi, puoi dare il senso del movimento con dei trattini vicino alla parte che vuoi fare muovere (braccia, gambe o testa) utilizzando un pastello bianco.
Sbizzarrisciti
Cristina Bertolini