Mamme, chi di voi non ha qualche problemino con le regole e con il farle rispettare?
Le regole possono essere infrante per due semplici motivi:
– Perché si tratta di un’occasione speciale e, quindi, lo abbiamo deciso noi
– Perché lo hanno deciso in totale autonomia i nostri figli.
In linea di massima, se sono state stabilite delle regole, sia i grandi che i piccini devono rispettarle.
Tutti sappiamo quanto sia importante rispettare le regole, ma perchè lo è così tanto?
Ecco 5 buoni motivi per cui rispettarle
- le regole danno sicurezza e contenimento;
- le regole insegnano a saper aspettare e a guadagnarsi qualcosa;
- I “NO” permettono di abituarsi a gestire il disappunto;
- I “NO” danno valore e significato ai sì;
- I limiti li aiutano a realizzare che esistono altre persone e non solo loro stessi.
Cosa fare per insegnare loro le regole
- Insegnategli che hanno il potere e la capacità di controllare il loro comportamento e che ce la possono fare. Se poi non dovessero farcela, INSIEME TROVERETE IL MODO…
- Non abbiate paura di correggerli: farete loro solo del bene e saranno spronati a fare meglio la volta dopo!
- Siate sempre il loro primo buon modello di comportamento: comportatevi come vorreste che si comportasse lui.
Come comportarci nel caso in cui una regola viene infranta?
- Innanzitutto è importante sapere che la correzione va dosata in modo tale che il bambino se ne ricordi: se diventasse quotidiana, non rimarrebbe più impressa e non raggiungereste più il vostro obiettivo.
- Mantenete sempre la calma e non date punizioni quando la marachella è appena stata combinata: potreste dire/fare qualcosa di cui vi pentireste, ma soprattutto cercate prima di capire le sue ragioni e ricordate che vostro figlio non è perfetto.
- Nel caso in cui dobbiate ricorrere necessariamente ad una punizione, ricordate di essere sempre sulla stessa linea con il papà, altrimenti rischiereste di indurre il bambino a preferire uno più dell’altro e nessuno dei due vuole risultare il cattivo di turno.
- A questo punto siate autorevoli, ma non autoritarie: stabilite aspettative e conseguenze chiare, ma mostrate comunque amore e affetto.
- Infine aiutatelo a capire le conseguenze del suo comportamento e lavorate insieme a lui per trovare una soluzione.
Quali punizioni dare?
Non esistono punizioni standard, pertanto prima di deciderla considerate l’età e il temperamento di vostro figlio.
Per esempio:
- Se ha tra 0 e 2 anni, potete eliminare gli oggetti che scatenano i suoi comportamenti negativi e dire “no” con decisione quando ha atteggiamenti sbagliati.
- Se ha tra i 3 e i 5 anni, è abbastanza grande per dirgli quali atteggiamenti evitare prima che accadano.
- I bambini tra i 6 e gli 8 anni hanno già un senso delle cose giuste e sbagliate e possono capire da soli le conseguenze negative del loro comportamento.
- Sopra gli 8 anni, possono quasi essere considerati “grandi” PER capire che il ciclo delle cose e della vita prevede che ogni azione ha una reazione naturale.
Brevemente, le sei regole (più una) delle punizioni efficaci:
- Immediate. Perché i bambini, soprattutto quando sono piccoli, vivono il presente ed è meglio, quindi, non rimandarle a “dopo” (tipo “stasera quando rientrà papà “), ma è necessario farli riflettere subito sull’errore commesso.
- CHIARE. Per evitare di risultare ingiusti è sempre meglio spiegare perché li puniamo.
- Private. Le punizioni non devono mai essere pubbliche; evitiamo di sgridarli, umiliandoli, davanti ai loro amici.
- Brevi e “eccezionali”. Non devono durare in eterno e non devono diventare routinarie, ma soprattutto, quando dimostrano di aver capito e cambieranno atteggiamento, devono terminare.
- Stimolanti. Mai criticare e basta, ma cerchiamo di stimolarli a fare meglio.
- Positive e non controproducenti. Mai dare punizioni riguardanti il mangiare, il dormire, la cura della persona e le funzioni vitali in genere.
Come funziona a casa nostra…
Noi abbiamo preso spunto dal nido e abbiamo stabilito il nostro modo per far riflettere i nostri bimbi: “IL PENSATOIO”, il perfetto angolino in cui andare a pensare.
Quando Carlotta andava al nido, abbiamo istituito in casa nostra un luogo calmo e tranquillo dove potesse calmarsi e riflettere su ciò che era accaduto. Abbiamo preso una seggiolina (di quelle piccoline di Ikea, tanto per intenderci), l’abbiamo decorata con un cartello fatto a nuvoletta con scritto “PENSATOIO” e l’abbiamo collocato in un posto calmo e tranquillo (da noi, dietro il divano c’è un angolino adatto). Una volta stabilito che bisogna andare lì, si decide anche per quanto tempo ci si deve stare (2-3-4 minuti, dipende da voi). A tempo scaduto, noi ci sediamo per terra con lei e parliamo dell’accaduto. Una volta chiesto scusa, sono aperte le danze per abbracci, baci e coccole.
Un paio di consigli finali:
– elogiate il vostro bimbo quando si comporta bene così da evitare che ricordi solo i tuoi rimproveri
– Fare la pace e perdonarvi è fondamentale: serve a lui quanto a voi, inutile tenere lunghi bronci. Dopo che la punizione è terminata, chiarite che è finita e fategli capire che avete delle aspettative positive nei suoi confronti.
Se pensate, infine, possa essere produttivo e simpatico, create insieme un sistema di ricompense: decidete dei piccoli premi per ogni buon comportamento tenuto/ogni buona azione (vedi “il cartellone dei comportamenti”), ma attenzione che non diventi un sistema di “ricatto”: solo semplici “conseguenze positive” per i casi in cui si comporterà bene.
Ora mamme, cosa ne pensate? Avete qualche consiglio anche voi?
Calma e sangue freddo e Buona educazione mamme!
La vs FurbyPoppins