A volte può essere davvero difficile affrontare l’inserimento, ma con questi 10 semplici passi potrete alleggerirvi dall’ansia e dalla paura.
Care mamme è arrivato anche per voi il momento!? Come affrontare l’inserimento al nido?
Che sia per lavoro, per altre esigenze o semplicemente perché credete nella sua funzione educativa benefica,eccovi arrivati al fatidico momento dell’inserimento. Mille pensieri frullano nella vostra testa e non sapete come affrontarli? Cosa fare? Come procedere? Sono una buona mamma se porto il mio cucciolo al nido?
Dopo avervi aiutate nella scelta del nido giusto per voi…Ecco 10 semplici passi per aiutarvi ad affrontare questo momento senza paura né ansia!
- Lascia i dubbi alle spalle!
Essere genitori significa essere responsabili e follemente innamorati dei propri piccoletti, il proprio istinto spinge a credere che lasciare il proprio bambino al nido sia un segno di cattiva genitorialità, e così ci si riempie di dubbi. Respirate a fondo e riflettete: non è affatto così! Uno studio americano (Abecederian Program) ha infatti dimostrato che il nido fa benissimo: i bambini giocano tra di loro, ricevono uno sviluppo cognitivo, linguistico, sensoriale che a casa sarebbe davvero difficile da riproporre.
- Scegli l’asilo che fa al caso tuo!
Esistono numerose strutture in tutto il territorio.. Visitale e chiedi di poter parlare con il coordinatore pedagogico. Informati riguardo spazi, metodi educativi e competenze degli educatori. E’ un tuo diritto conoscere metodologie e orientamento educativo, d’altronde stai affidando loro tuo figlio.
- Parlane con il tuo bambino!
A volte pensa che i bambini molto piccoli non capiscono. Grande errore! I piccoli pargoli sono dotati di istinto e sensibilità, e riescono a cogliervi molto facilmente.
Se hai già deciso di inserire tuo figlio al nido, parlane e parlane tanto: raccontagli che andrà a stare in un posto davvero carino dove potrà giocare, divertirsi, imparare e stare in compagnia. Abitualo all’idea di questo luogo, sveglia la sua curiosità e contate insieme i giorni che mancano per l’inserimento. Portalo con te a visitare il nido e presentagli gli educatori.
- Poniti una domanda!
Prima di fare il passo decisivo e portare tuo figlio al nido, guardati allo specchio e chiediti: SEI PRONTA? Molto spesso i genitori che affrontano un inserimento difficile (caratterizzato da pianti e capricci) si convincono fermamente che i propri bimbi non siano pronti, la maggior parte delle volte invece è l’esatto contrario. I piccoli hanno infatti grandi capacità di adattamento, dunque anche l’inserimento più drammatico avrà un suo termine. I genitori però devono essere sicuri di sé e di ciò che vogliono per il proprio bambino, altrimenti potrebbe crearsi una situazione di costante insofferenza.
- Rispetta le regole dell’inserimento!
Il tipo di inserimento cambia in base al bambino: i più sensibili avranno bisogno di un periodo d’assestamento più lungo, i più autonomi invece ne avranno bisogno di meno. Rispetta le tempistiche di tuo figlio ed i consigli degli educatori. Solitamente il periodo varia dai 5 ai 15 giorni, e la presenza / assenza del genitore viene gestita con gradualità: poche ore alla volta ti verrà chiesto di lasciare tuo figlio da solo al nido. Non irrompere nelle regole consigliate, potresti infatti sconvolgere un assestamento che si stava già verificando.
- Fidati dei professionisti!
Chi si occupa dei bambini sono sempre professionisti, sono infatti educatori e/o pedagogisti che hanno alle spalle studi, esperienza e competenze. Insomma sapranno sempre consigliarti per affrontare al meglio la dimensione educativa di tuo figlio. Hai paura, ansie, dubbi? Parlane con loro, fidati!
- Porta tuo figlio al nido e … SALUTALO!
Esiste un’aberrante tendenza a scappare via non appena il proprio bambino volta le spalle. Comportamento assolutamente da abolire! L’inserimento è un momento delicato in cui il bambino vive una fase di transizione: dalla costante presenza di mamma e papà si passa invece ad un ambiente altamente sociale in cui bisogna condividere, conoscere ed avviarsi all’autonomia. Essere lasciati in un luogo senza spiegazione, con l’improvvisa sparizione della propria fonte di sicurezza sarebbe destabilizzante anche per un adulto! Salutate vostro figlio anche se versa qualche lacrimuccia, anche se vi si spezza il cuore, baciatelo e ditegli che tornerete presto a prenderlo.
- Non temere le lacrime!
I bambini soprattutto se molto piccoli comunicano con le lacrime i loro disagi. Se il tuo bambino piange al nido non significa che sei un pessimo genitore, o che stia subendo qualcosa di malvagio. Sta semplicemente comunicando la paura di perderti! Il fatto di non vederti per qualche ora lo fa sentire insicuro e ciò determina il pianto, non appena si sarà abituato alla routine del tuo perenne ritorno spariranno anche le lacrime. L’inserimento comporta sempre qualche lacrimuccia, non temere!
- Digli che ti è mancato!
Quando torni a prendere tuo figlio al nido abbraccialo forte, digli che ti è mancato e che non deve avere mai timore in quanto mamma o papà torneranno sempre a prenderlo. Non mostrarti mai sofferente di fronte ai suoi atteggiamenti di insicurezza, potresti sviluppare in lui la paura di quel luogo e sarà davvero difficile riuscire a fargli cambiare idea.
- Non interrompere l’inserimento, persevera!
L’inserimento non va interrotto né alterato bruscamente, potresti creare confusione nel piccolo e mettere in subbuglio tutto gli apprendimenti avvenuti. Persevera! Non fermarti! Non farti abbattere dai capricci o dalle possibili lacrime. Il nido è un ambiente giusto per il bambino, creato appositamente per sviluppare ogni sua dimensione, vedrai tuo figlio cambiare di giorno in giorno ed i benefici che noterai cancelleranno via tutti i tuoi dubbi iniziali, le ansie e la paura.
Forza! Abbi coraggio! Un inserimento felice dipende sempre da TE!
La vs Gnà
(Vittoria di Edublog – Gli Sbarbatelli)
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